Paolo
EROLI
:: La poesia, il colore un inno all'amore ::

paoloeroli@libero.it
 
Descrizione

La mia pittura come la poesia, è un oggetto spontaneo, che passa attraverso il cuore. Mi piace descriverlo come mi viene, assaporando la materia, che deve dare il gusto dell’amore, delle cose e delle persone. C’è un equilibrio costante tra la pittura e la poesia, per quest’ultima attraversando luoghi ed avvenimenti, che devono avere la virtù magica di esserci o non esserci. Viaggi reali ed immaginari, compiuti con innocenza infantile e con quella invero-somiglianza che campeggia nelle più candide tele del “surrealismo” e del “naif”.

Nella mia poesia scorrono “eventi improbabili”, di sentimenti tenuti nascosti e poi portati alla luce, con una surreale rappresentazione, trasformandola in un vero e proprio linguaggio d’amore. La magia nell’offerta della visione della natura e dei suoi accadimenti, va ricercata nei luoghi e nelle cose della mia infanzia. Lo svolgimento dei temi delle poesie, specialmente quelle in vernacolo, devono avere il peso di un fervore artistico, con temi che spaziano dall’amicizia all’amore, dalla solitudine alla solidarietà. Facciamone tesoro

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Biografia



L’evoluzione artistica è iniziata tardi... prima ero in altre faccende affaccendato. Infatti il mio lavoro “Capo strut. sup. nelle FF.SS.” preso com’ero tra paghe e turni di servizio, non mi permetteva il lusso di lasciarmi andare in quei pensieri, che con i rumori delle rotaie e la visione fuggente del fuori, accendevano la mia mente di paesaggi e di situazioni che avrei voluto approfondire, e fissarli definitivamente nella mia mente e proporli nella mente degli altri.

Come un bel dono... è arrivata la pensione e con lei la liberazione dal condizionamento della vita “attiva” lasciando libera la porta del pensiero e della creatività. A 60 anni (già da tredici in pensione) per quanto riguarda i dipinti ho già all’attivo oltre 100 mostre di pittura, tra collettive e personali in giro per tutta l’Italia. E con tantissime “poesie” e pubblicazioni conseguenti, raggiungendo anche in questa materia premi “nazionali”.

Dunque il sogno si è avverato. E quando viaggiavo l’incedere costante delle traversine e delle rotaie me lo diceva: “vedrai, vedrai, vedrai che ce la farai.... ssssi ssssssiiiiii, fischiava il treno!” L’attività quella artistica, che mi ha coinvolto per intero, partecipando attivamente come membro di associazioni culturali, dedite alla poesia e all’arte in generale, e specialmente in una di queste “Il Melograno” di Sangemini (TR), dove ho svolto l’incarico di vice-presidente. Sono appassionato di “storia italica” e un patito per la storia degli “etruschi”

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Percorso
Dice di lui Giuliano Ferretti:

Paolo Eroli, pittore e poeta

... La sua pittura (naif) disegnata nei particolari e poi colorata, E' sempre vista dall'alto. Lui diventa quell'aquilone, rosso che, come nelle "tentazioni adolescenziali" ... "va' a vardà da li buchi delle toppe..." città e campagne, fatti e stagioni: distaccato, come nel cestone di una mongolfiera.

... Il faccione del poeta. Improntato ad un perenne sorriso, incorniciato dai capelli bianchi un po' riccioluti.

Ironico. Un contenitore di esperienza dove l'intreccio amore-dolore esce prepotente nelle toccanti e appunto, ironiche liriche...

Una delle speciali alle quali hai dedicato la tua raccoltà 'Nsaccu de nuità...

Grazie Paolo della tua considerazione, con affetto, Giuliano



Scrive di lui il Prof. Giovanni Zavarella

L’Umbria è terra di naifs. Orvieto, Spoleto, Spello, Terni hanno ospitato autentici talenti della pittura spontanea. Uno di questi poeti dell’immagine en plein air è il ternano Paolo Eroli che lungi da ogni primitivismo classico visualizza il paesaggio e le sue creature in dinamico movimento e in accattivante gestualità. La sua tavolozza, fraseggiata con l’acrilico, registra l’ingenuità non come condizione socio-fisiologica e tanto meno patologica, ma semplicemente con una fuga lirica entro l’immaginario di una visione fiabesca, dove i suoi protagonisti sono gli uomini del XX secolo, anzi del XXI. Il carattere peculiare dell’esito pittorico è l’atmosfera incantata di una natura agreste e contadina che senza indulgere più di tanto in una nostalgia impossibile, non rinuncia a “simmetrizzare” una libertà di un sogno ben lontana dalle ambasce del suo e altrui quotidiano. E il pittore ternano con un taglio coloristico sempre espressivo di una contenuta e trattenuta solarità vola con le sue immense rondini, coi suoi rossi aquiloni, con vele dispiegate al vento, in spazi magici ed aperti per sgomitolare le matasse della sua fantasia alla ricerca di un reame dove regna la poesia. Ed è l’istinto del pittore, la sensibilità del poeta, la capacità di usare il verso che fanno delle poesie di Paolo Eroli dei piccoli capolavori colorati, pieni di vita.



Scrive di lui Mimmo Montani

Paolo Eroli poeta-pittore e pittore-poeta


Un giorno muovendomi per la campagna umbra, alla ricerca di capire e di capirmi, provai il desiderio di fermarmi e, nel guardarmi intorno, lasciai libera la fantasia di dare un nome alla luce trasparente, ai soli di fuoco che a volte non scaldano, alla luna, non più satellite che gioca sempre senza sosta fra i tetti e fra gli uomini, al vento come battito d’ali, alla pioggia come pianto inconsolabile della madre terra, al freddo che s’annida nelle crepe del nostro animo e... restai triste perché non trovai giuste parole; poi un giorno, sempre vagabondando, ma questa volta fra gli uomini, incontrai la poesia di Paolo Eroli, e lì trovai le risposte con le giuste parole. Capire e definire subito la poesia di Paolo è difficile perché, nel suo amore quasi morboso per l’arte, ha paura di liberarsi in un linguaggio fuori dal mistero e che soltanto con l’aiuto del suo carattere estro-verso affiora un amore composito, fra il non vivere (dolore) e la vita (gioia) attraverso uno scrivere pieno di metafore e sensazioni a cui fa partecipare non solo l’animo ma anche il corpo intero non più semplice espressione fisica, ma sublimato dall’amore, ci offre la possibilità di assimilare ciò che più ci piace in un ricordo struggente dei nostri amori. Ma allora chi è il poeta Eroli?! un amico? un compagno di giochi (arte come gioco)? un’esistenza felice? una sensibilità affinata? un’amabilità commovente!? No, oltre a tutto questo Paolo è e sarà sempre un poeta!! Un poeta capace di tradurre la poesia in una espressione pittorica che non poteva essere che naïf. Un fluire di linee, un segno scorrevole, ottimi contrasti di luci ed ombre, ma è l’azzurro del “suo lago”, nel verde dei contorni, nel dialogo “sottovoce” dello sciabordio dell’acqua (ritorna il poeta), nel fruscio di foglie, nelle voci antiche dei popoli Umbri (Plinio li fa derivare da Ombros) perché nella fantasia liberata da regole interessate al gioco con pudicizia quasi infantile ci presenta una natura da sogno: uomini, donne e bambini in atteggiamenti irreali, occupati ai lavori dei campi che sono all’inizio della vita associativa, e prendendoci per mano attraverso questo viaggio dell’immaginario incontriamo la realtà della vita quotidiana libera e “alleggerita”. Quante volte di fronte ai quadri di Paolo ho ritrovato l’essenza di una vita serena, di una voglia di speranza e di una pietosa nostalgia e, come dice il poeta, ...quel vento antico, quelle antiche voci, e gli odori e le stagioni di un tempo ahimé vissuto... Ma il piacere “del vedere” concede divertimento quando ci soffermiamo nei particolari dove la microscopica anatomia dei nuotatori immersi nell’acqua azzurra del lago, ti avvolge in una convenzione che ti riporta all’inizio della vita. Paolo, nei suoi quadri, riesce a racchiudersi anche in un interno o a fermarsi davanti a facciate di palazzi e di chiese, ed allora l’architettura del naïf si “dissolve” nel sogno di spazi amici che ti avvolgono con mano leggera e dignitosa, protetti da composizioni esterne pulite e lineari dove l’essenza del tratto non concede spazio a distrazioni... E con l’animo ebbro di poesia e gli occhi luccicanti di colori si ritorna alla vita... Il sogno è finito!! Grazie Paolo.



Scrive di lui Emilio Trentanni

Un quadro di sensazioni ed emozioni

Paolo Eroli pittore, ha presentato proprie opere in molte mostre personali e collettive, nelle principali città italiane. Le sue tele naïf sono apprezzate per la loro solarità e la loro coloristica spontanea ed espressiva nonché per la loro accattivante gestualità. Con Paolo Eroli il confine tra pittura e poesia è molto labile: le sue liriche sono incastonate in un quadro di sensazioni ed emozioni dove l’amore e il colore sono degna cornice. Il poeta riesce a coinvolgere con i suoi versi il lettore donandogli di volta in volta malinconia, tristezza, amore, passione. La sua è una lirica che sa di saggezza ed è un dono per il lettore che comprende che l’animo non può e non deve arrendersi. Gli da sempre qualcosa di nuovo, gli dona emozioni quando meno se lo aspetta. Con le sue poesie avvolge il lettore, scivola con naturalezza e semplicità, accarezzandolo con l’eleganza che gli è propria, e con la sua sensibilità si fa leggere con un senso di tranquillità e d’amore. È per tutto questo che le poesie di Paolo Eroli emozionano, commuovono e restano indelebili nella mente e nel cuore del lettore, e basta un nulla per far riemergere sogni e sensazioni. Dobbiamo dire grazie a questo poeta.





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Eventi
I suoi libri di poesie:

Guardo il cielo

Sono coriandoli nel sole

Dipingo sogni tra le nuvole

'Nsaccu de nuità... (in vernacolo ternano)

Come un battito d'ali